Domani alle ore 18:45 andrà in scena allo Stadio Olimpico la sfida tra Roma e Brighton , valida per l’andata degli ottavi di finale di Europa League . Alla vigilia della delicatissima partita europea Daniele De Rossi e Gianluca Mancini parleran…
Domani alle ore 18:45 andrà in scena allo Stadio Olimpico la sfida tra Roma e Brighton , valida per l'andata degli ottavi di finale di Europa League . Alla vigilia della delicatissima partita europea Daniele De Rossi e Gianluca Mancini parleranno in conferenza stampa direttamente dalla sala stampa del centro sportivo 'Fulvio Bernardini' di Trigoria per presentare il match: appuntamento alle ore 13 . Come di consueto, LAROMA24.IT seguirà l'evento in diretta.
L'intervento di De Rossi:
Cosa pensi del Brighton? Che difficoltà ti aspetti? Il tuo rapporto con De Zerbi?
"Ho una bel rapporto con De Zerbi sin da quando ero calciatore. Dopo le prime partite da allenatore chiacchieravamo ed esprimevo la mia ammirazione nei suoi confronti per il tipo di gioco che proponeva. De Zerbi ha idee brillanti, è un allenatore innovativo. Il Brighton ha tanti giocatori bravi, sarà una partita complicata".
L'Olimpico sold out può rappresentare un'arma in più?
"Dobbiamo regalargli un'altra notte felice. L'unione delle due cose sarà molto importante, per qualsiasi calciatore venire a giocare in quest'atmosfera sarà bello, ma anche il Brighton è abituato a giocare in stadi caldi. Qui però troveranno maggiore passione e calore".
Che partita ti aspetti rispetto a Brighton? Il nono posto del Brighton in campionato quanto può valere considerando la Serie A? Giocherà a 3 o a 4 in difesa?
"Non è facile fare il paragone sul loro nono posto e in che posizione sarebbero in Italia. Il Brighton è un club emergente, è stato bravo Potter a creare qualcosa, ma ora De Zerbi sta dando un'impronta ancora più riconoscibile. In Italia il Bologna è quarto, è una storia simile. De Zerbi ha creato una cosa simile ai tempi del Sassuolo, non è facile arrivare a quei livelli. Questo traguardo è ripetibile solo se si hanno grandi idee e un società che può investire. Difesa a 3 o a 4? Non te lo dico".
Domani la Roma deve essere più istintiva o riflessiva?
"Si può essere istintivi stando bassi e difendendo in maniera disordinata e si può essere riflessivi cercando di portare la loro squadra a difendere. La Roma è una grande squadra, ma deve rispettare il Brighton anche se la Roma è la Roma. Sarà una bella partita, il Brighton mette a giocare nella propria metà campo per alcuni il Manchester City, l'Arsenal e il Liverpool, a volte però prende imbarcate contro Fulham e Luton. Ci saranno tante partite all'interno della partita, dobbiamo essere bravi a giocarle e a vincerle entrambe sia quando avremo il possesso del pallone sia quando lo avranno loro".
Il ranking può rappresentare una motivazione extra per eliminare il Brighton e conquistare il quinto posto per la Champions?
"Noi giochiamo per vincere e passare il turno, magari possiamo guardare le vittorie delle altre squadre italiane e potrebbero avere un sapore speciale, perché potrebbero avvicinare l'Italia ad avere il quinto posto per la Champions. Bisognerà arrivare quarti o quinti, il ranking lo guardiamo il giusto, come una storiella 'Se vi comportate bene vi facciamo questo regalo'. Non possiamo fare cose diverse oltre a vincere le partite, ma se le altre italiane vincono potrebbe rappresentare un vantaggio anche per noi".
Un bilancio del tuo operato?
"Mi aspettavo 3 punti in più in campionato, sarebbe stato perfetto (ride, ndr). Sono soddisfatto e tanto consapevole che non abbiamo fatto niente. Questa città in particolare potrebbe cambiare i giudizi in un secondo se dovessero cambiare le cose, quindi cerco sempre di tenere i ragazzi con la testa dentro Trigoria e fuori dai social e dai giornali. Si diventa molto bravi velocemente e molto scarsi allo stesso tempo. Sono soddisfatto di ciò che ho creato con i giocatori, anche se già c'era qualcosa, ma creare un rapporto da allenatore è come ripresentarsi alla stessa persona sotto un'altra veste e non è automatico creare un rapporto. Stamattina ho riguardato l'allenamento di ieri, la squadra non solo ha capito le mie idee, ma credono ciecamente a ciò che dico e si trovano anche bene. Per ora c'è stato tutto, ma allo stesso tempo niente perché mancano due mesi di fuoco".
(continua)
L'intervento di Mancini:
L'Olimpico sold out può rappresentare un'arma in più?
"Sì, ma in campo andiamo noi e dobbiamo essere bravi a trascinare i tifosi con noi. Non dobbiamo chiedere niente a loro, faranno ciò che fanno tutte le domeniche e siamo contenti di questo. Cercherò di farli cantare ancora di più alla fine della partita".
Potresti giocare a destra nella difesa a 3 e mezzo?
"Saper ricoprire più ruoli è un vantaggio per me e per la squadra. Con Fonseca giocai da mediano perché mancava il centrocampo, oggi invece siamo in parecchi sia in difesa sia a centrocampo. Quando una squadra ha tanti calciatori bravi e forti alza il livello di ognuno di noi. Deciderà il mister, l'importante è allenarsi forte e giocare per vincere".
La cosa principale che ha introdotto De Rossi nella Roma?
"Ha portato freschezza e idee nuove, noi cerchiamo di capire ciò che ci chiede e ci stiamo riuscendo, anche se non abbiamo fatto ancora nulla. In due mesi non vinci campionati e competizioni, ma ci ha portato ad avere questo cambiamento dal punto di vista tattico e dal punto di vista degli allenamenti. Il mister ha portato la serenità che ci poteva mancare, non perché Mourinho non ce la dava, ma perché non riuscivamo a ottenere i risultati. Inizialmente De Rossi ha lavorato sulla testa di tutti noi mettendola a posto, poi ci ha trasmesso le sue idee e da lì siamo partiti".
Il passaggio alla difesa a 4?
"Mi sono trovato bene, quasi tutti noi avevamo già giocato a 4. L'importante è capire e credere in ciò che ti dice l'allenatore e cercare di assimilare subito i concetti. Non è la difesa a 4 che ci ha portato a vincere 6 partite su 7, ma un insieme di cose. A volte domini la partita e fai 0 punti, in altre occasioni è il contrario. Il calcio è così, ma l'importante è che 26 giocatori tirano dritto verso un unico obiettivo".
(continua)