AS ROMA NEWS – Josè Mourinho parla in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Sheriff Tiraspol, gara che chiuderà i giochi del girone G di Europa League.
Queste le dichiarazioni dell’allenatore giallorosso sul match che aspetta la sua squadra e sulla situazione infortunati, con l’infermeria tornata a riempirsi dopo il pareggio interno contro la Fiorentina.
Previsti oltre 60mila anche domani…
“Che posso dire…il giorno che non sarà pieno sarà una sorpresa negativa per noi. E’ bello, è una motivazione. A loro non interessa se è una grande squadra o meno, e domani dobbiamo vincere per noi, per loro e per il calcio che dobbiamo rispettare. Nessuno pensa che lo Slavia non vince, ma il calcio è il calcio, e potrebbero non vincere. Qualche cambio sarà obbligatorio: Ndicka è squalificato, Mancini è infortunato, Smalling lo sapete…sono cambi obbligatori, anche nel modo di giocare. Però dobbiamo vincere”.
Lo scorso anno la Roma era forte in difesa, forte sulle palle inattive. A oggi la Roma si caratterizza oppure manca a ciò che lei ha in testa?
“Si caratterizza: meno forte su palla inattiva, e meno forte sui divelli individuali. Con Smalling e Ibanez vince più duelli difensivi ed è più pericolosa sulle palle inattiva, ma senza è più brava in costruzione, ha più possesso e meno errori in possesso. Fare dei gol dopo 23 passaggi è una qualità che per altre squadre è fantastico, quando siamo noi no. Ma lo sappiamo, sono qua da 2 anni e mezzo, ma ho letto le parole del presidente Viola di 30 anni fa e sembra che non era diverso…”
Si può decidere questa stagione anche grazie al mercato di gennaio?
“Ma sarà un mercato sempre adatto a quello che noi possiamo fare. Non ci conto per niente? No, certo che ci conto. Sono l’allenatore… Noi siamo insieme, non è che io voglio una cosa e la proprietà e Tiago un’altra. Le difficoltà sono per tutti noi. Non sono geloso, ma il City paga 80 milioni per Philips, e ora a gennaio va via e prende un altro. Noi siamo una realtà diversa. Io vorrei 3-4 giocatori, anche Tiago e la proprietà, vogliamo tutti migliorare e essere più forti, ma abbiamo difficoltà per farlo. Molto onestamente: se prendiamo un difensore a gennaio, sono già felice. Se poi mi piacerebbe di più, certo. Ma non è possibile. Loro stanno provando a darmi delle opzioni, ma anche col difensore abbiamo sempre difficoltà con la lista Uefa. Qualcuno poi deve retare fuori. C’è complessità e mi piacerebbe onestà anche della gente che parla di obiettivi. Però va bene così. L’importante è che sappiamo che una cosa è volere e un’altra cosa è potere. Non possiamo fare di più di un difensore centrale. Mancini è infortunato, Ndicka va in coppa d’Africa, Smalling al 3 gennaio non sarà al 100%. Lì penso che potremo fare qualcosa…”
Dopo la Fiorentina non avete parlato. Come mai?
“Abbiamo parlato tanto…Hai letto il mio post col grande Cicerone? Abbiamo parlato tanto, non è silenzio…”
A che punto sta Sanches?
“Gioca domani. Come sta? Vediamo domani. Non l’ho fatto giocare due settimane, spero che la sua intensità aumenta, sta un po’ frenato dalle paure degli infortuni muscolari che arrivano con l’intensità. Spero che l’emozione della partita lo fa andare dall’altro lato, altrimenti è dura giocare partite di livello. Domani sarà un giorno importante per lui dal modo in cui risponderà. Sa che gioca, ha tempo per preparare anche la testa. Mi aspetto 55-60 minuti veri da lui”.
Questo amore crescente della tifoseria può essere abbastanza per pensare a un futuro insieme?
“Io? Non ho bisogno di pensare a niente. Nella mia testa è tutto molto chiaro e obiettivo. A questa gente posso solo ringraziare, e che in campo si urla per i giocatori e gli striscioni per chi gioca. E’ una cosa che mi emoziona e mi fa ancora avere più amore, ma non mi piace. Non fatelo per me, sono i giocatori che devono sentire questo appoggio. Il post del bambino? Io quella cosa lì l’ho fatta tante volte…”
Quando hai visto Dybala alzare la mano avrai pensato a una Roma senza Dybala…
“La sua assenza si è fatta sentire subito: c’è stata una partita con e una senza. La Fiorentina con Dybala non riusciva a pressare e a prendere palla. Dopo c’è una partita senza Dybala, non c’è un altro come lui. Ora lui non ci sarà, nemmeno Lukaku col Bologna e sarà difficile. Dovremo fare diverso. Domani avremo giovani come Cherubini e Joao Costa. Ma senza Dybala è diverso, non c’è niente da fare”.
Giocherete a quattro domani?
“Più o meno sì, perchè giocheranno Celik e Karsdorp sulla stessa fascia”.
Come stanno gli infortunati?
“Dura per Spinazzola e per Spinazzola per Bologna, ma la speranza c’è. Mancini ha un problema serio, ma non ha le gambe rotte, per cui giocherà. E’ un profilo diverso da qualcuno, che non gioca perché gli fa male qua. Lui giocherà al 100%. Paredes, Cristante e Pellegrini sono disponibili al 100%. Oggi si sono allenati, ma non quando c’eravate voi”.
JOSE’ MOURINHO A SKY SPORT
Vigilia dell’impegno di coppa, con quale spirito vuole vivere questa serata?
“Fare divertire la gente sicuramente, che significare giocare seri e non pensare che siamo qualificati e con pochissime possibilità di finire primi. Non può essere così per rispetto dei tifosi e del calcio, perché può sempre succedere di tutto. Se pensiamo a un pareggio dello Slavia credo che dovremo vincere di 5 gol e sarà molto difficile, vogliamo vincere e dobbiamo fare cambi obbligatori però si aprono finestre di possibilità per altra gente come Belotti che lavora benissimo”.
A che punto è Kumbulla?
“Anche Mancini è infortunato, domani non sarà neanche in panchina però nessuna possibilità per Kumbulla, magari contro il Napoli potrà essere in panchina ma non possiamo aspettarci di più”.
Dybala?
“Guarda, Paulo l’anno scorso ha fatto un numero di partite più alto rispetto a quelle fatte con la Juve. Adesso ha avuto un problema col Cagliari e ora questo, ma quando è in campo ci dà tanto. Come allenatore sono molto felice di averlo. Ci manca perché è un giocatore importante nel nostro gioco offensivo e ci mancherà in queste partite con avversari forti. Quando lui tornerà la squadra sarà più brava”.
La squadra che dalla Champions scenderà dovrà temere la Roma?
“Anche noi a preoccuparci di loro. Ovviamente sarà una buona squadra. Vedendo le squadre retrocesse, come il Benfica, guardano alla Roma con rispetto. Sanno che non sarà facile per loro. Non è che noi andiamo ai playoff col 10% di vincere. Magari arriva una squadra veramente di Champions, l’anno scorso abbiamo giocato contro la Real Sociedad che ha vinto il girone dell’Inter e non ci hanno dato i meriti della vittoria, poi il Bayer Leverkusen che ora può vincere la Bundesliga. Speriamo di arrivarci con i migliori giocatori”
Come si vive l’eventuale playoff?
“Qualche volta si sorride, qualche volta si lavora e qualche volte con la faccia di non capisco perché. Avere l’aspettativa sempre alta è un po’ la mia storia. La passione che la Roma genere a l’antiromanismo hanno questa esigenza. Speriamo di vincere domani”.
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