Roma-Inter sarà una sfida ad alta pressione. Non solo per la classifica — con prima e quarta divise da appena tre punti — ma anche per come Gian Piero Gasperini e Cristian Chivu intendono e interpretano il calcio. “Aggressività, verticalità, pressione. Sì, ci sono punti di contatto – osserva Fabio Capello a La Gazzetta dello Sport –. Anche se…”.
Anche se?
“Ognuno dei due allenatori interpreta la pressione a modo proprio. Gasperini la applica a tutto campo, il suo ‘uomo su uomo’ è un marchio di fabbrica riconosciuto che gli ha permesso di arrivare in alto con l’Atalanta e, adesso, con la Roma. Chivu viaggia in una direzione simile, ma meno esasperata: la pressione alta e la riaggressione permettono alla sua Inter di creare superiorità in attacco non appena recuperato il pallone, ma dietro la squadra rischia meno. La Roma invece accetta di esporsi ai pericoli, ma la solidità difensiva dei giallorossi li riduce al minimo. Più che nello stile di gioco, però, trovo che Gasp e Chivu siano simili sotto un altro punto di vista”.
Quale?
“La personalità: entrambi sono capaci di entrare con grande facilità nella testa dei giocatori”.
Difesa di ferro, ma pochi gol segnati. La Roma è una squadra poco gasperiniana?
“È una squadra che segue il suo allenatore e che in campo fa di tutto per applicare i principi di gioco di Gasperini. Sono convinto che il tempo aiuterà la squadra a essere più efficace a livello realizzativo, anche se né Dovbyk né Ferguson mi sembrano top player lì davanti. Ma Gasp è un maestro nello sfruttare le potenzialità dei suoi calciatori. E poi in rosa c’è gente come Dybala e Soulé, del quale sono un fan della prima ora: ha qualità come pochi altri in Serie A, e poi visione di gioco, tiro, imprevedibilità… Ed è giovane, il futuro è dalla sua”.
Sarà anche Koné contro il club che aveva praticamente messo le mani su di lui.
“E avrebbe fatto benissimo: Koné è di un’altra categoria, se manca lui manca un bel pezzo di Roma”.
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La Roma comanda col Napoli dopo sei giornate. E a fine stagione?
“Io credo che i giallorossi debbano puntare a tornare in Champions. La stagione sarà lunga e impegnativa, anche perché c’è l’Europa League. Ma Gasperini, all’Atalanta, ha dimostrato di saper gestire il doppio impegno: si confermerà anche a Roma”.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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