Per Bryan Cristante, quella di domenica sera contro il Milan sarà una partita dal sapore speciale. A San Siro, dove tutto è cominciato, il centrocampista giallorosso tornerà da protagonista e da leader della Roma capolista, in una sfida che intreccia passato, presente e futuro.
Con il Milan, Cristante aveva mosso i primi passi da professionista: l’esordio in Champions League a soli 16 anni contro il Viktoria Plzen, diventando all’epoca l’italiano più giovane a giocare la competizione (record poi battuto da Kean e Camarda), e il primo gol in Serie A con la maglia rossonera. Poi il lungo percorso che lo ha portato nel 2018 a Roma, dove ha conquistato una Conference League e la fiducia di ogni allenatore passato da Trigoria.
Ora la sua storia in giallorosso potrebbe proseguire ancora a lungo. Il contratto di Cristante scade nel 2027, ma la società ha già avviato i primi contatti con l’entourage per discutere di un rinnovo. La volontà di proseguire insieme è reciproca: da una parte il giocatore, legato alla città e al gruppo, dall’altra la dirigenza, che considera Cristante un riferimento imprescindibile per equilibrio e mentalità.
Intanto, c’è un presente da gestire, e Gasperini — che lo conosce bene dai tempi dell’Atalanta — ha ritrovato in lui un jolly tattico preziosissimo. In stagione, il numero 4 ha saltato una sola partita (la disastrosa partita persa con il Viktoria Plzen), confermandosi uno degli uomini più affidabili della rosa. E proprio Gasperini sembra aver trovato una nuova chiave per esaltarne le qualità: dopo averlo provato da difensore, regista e mezzala, lo sta riportando più avanti, sulla trequarti, ruolo in cui a Bergamo segnò ben 12 gol.
Contro il Sassuolo e il Parma, l’esperimento ha dato risultati convincenti: due vittorie su due e una Roma più fluida nelle transizioni. Per questo, domenica a San Siro, il tecnico potrebbe confermare Cristante alle spalle di Dybala e Soulè, con El Aynaoui e Koné a proteggergli le spalle. In quella posizione, oltre a inserirsi con efficacia, avrà anche il compito di marcare Modric, cuore del gioco rossonero: fermare lui, come ha sottolineato Gasperini, significa spesso fermare il Milan.
L’alternativa resta l’inserimento di Pellegrini insieme a Soulé e Dybala, ma le ultime indicazioni vanno verso la fiducia a un Cristante in piena forma e con la mente libera. Perché per uno come lui, silenzioso ma centrale in ogni progetto, San Siro non è solo il luogo dove tutto è iniziato. È il posto perfetto per dimostrare, ancora una volta, quanto vale il suo presente. E perché la Roma vuole blindare anche il suo futuro.
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Fonti: Il Messaggero / Corriere dello Sport
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