AS ROMA NEWS – Ci risiamo. La Roma deve fare di nuovo i conti con i suoi limiti, e ieri all’Olimpico ripiomba nello psicodramma tra nervi tesi, errori tecnici e tattici, e un arbitraggio che non ha di certo aiutato a tenere calmi gli animi.
Troppe le assenze, tanta la fatica dell’impegno ravvicinato con la Real Sociedad, decisivi gli episodi a sfavore. Josè Mourinho, squalificato, decide di iniziare la partita con una formazione più prudente, inserendo Bove a centrocampo e tenendo Dybala in panchina, l’unica arma a disposizione del tecnico per provare a cambiare la partita in corso in caso di necessità.
I giallorossi partono forte, Wijnaldum ha subito il pallone per sbloccare il match e cambiare l’inerzia della partita, ma l’olandese calcia addosso a Consigli. E’ solo un fuoco di paglia. La squadra, priva di Mancini (diffidato, in panchina), Cristante (squalificato) e Pellegrini (infortunato) non sembra avere il solito equilibrio in mezzo al campo, stranamente traballante quando viene attaccata.
Il Sassuolo ci va a nozze: negli spazi sulla trequarti la formazione di Dionisi mette in mostra le sue qualità migliori e in cinque minuti di totale blackout giallorosso fa due gol con Laurienté. All’Olimpico cala il gelo. La Roma sbanda, ma riesce a rimettere la partita in piedi grazie a un gol di Zalewski, a segno con un tiro sporco che batte Consigli grazie a una parabola imprevedibile.
Lo stadio si riaccende, ma prima dell’intervallo arriva l’episodio che decide la partita: contatto in area tra Kumbulla e Berardi, l’attaccante tenta una scalciata senza però colpire il giallorosso, che per tutta risposta lo colpisce con un calcetto decisamente più plateale. Fabbri, che già aveva fatto arrabbiare i romanisti per la gestione dei gialli, viene richiamato da Pairetto al VAR e decide la cosa peggiore per la Roma: calcio di rigore (il gioco non era fermo quando Kumbulla colpisce Berardi) ed espulsione dell’albanese.
Il gol del 3 a 1 e l’inferiorità numerica sono una mazzata terribile che arriva proprio prima dell’intervallo. Mou cerca di dare una scossa inserendo Karsdorp e Dybala, e la mossa si rivela vincente: la Joya inventa una magia delle sue che ridà speranze ai giallorossi. Il gol di Pinamonti però spezza nuovamente ogni possibilità di rimonta, con Wijnaldum che trova l’inutile rete del 3 a 4 finale nel recupero.
La Roma fallisce nuovamente il grande salto al secondo posto in classifica, e dovrà affrontare un derby decisivo due punti dietro la Lazio. Prima però c’è il ritorno di coppa da giocare sul difficile campo della Real Sociedad, e non sarà di certo una passeggiata. La squadra deve ritrovare forze fisiche e mentali per uscire indenne da questo ciclo terribile. Vietato mollare.
Giallorossi.net – Andrea Fiorini
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