AS ROMA NEWS – Mister Daniele De Rossi si presenta davanti ai microfoni dei giornalisti per parlare di Roma-Feyenoord, gara di ritorno del playoff di Europa League.
Di seguito tutte le dichiarazioni dell’allenatore giallorosso rilasciate alla stampa nel prepartita e poi al termine del match:
DANIELE DE ROSSI A SKY SPORT
Complimenti. Ci sono tantissimi elementi: il gol meraviglioso di Pellegrini, il gioco, i rigori… da dove partire?
“È bello ricordare tutto. Era la mia prima notte europea a Roma in questa veste. È stato bello che sia finita così. Penso sia una vittoria meritata, soprattutto per quello fatto nel primo tempo. Penso sia il modo più bello per vincere, molto romanista, molto al cardiopalma però ci siamo scrollati di dosso un po’ di fatalismo. Noi romanisti abbiamo alcuni modi di dire: mai ‘na gioia e altri che non si possono ripetere (ride, ndr), ma iniziamo a cambiare pagina anche da questo punto di vista. Non siamo brutti anatroccoli. Ogni tanto vinciamo pure noi, siamo forti. Sono contento, un grande stadio”.
Avete trovato energie nel secondo supplementare. Svilar?
“È forte. Di testa è sereno. Lo era anche prima quando giocava meno. È supportato dalla squadra, da Rui Patricio, che è un uomo meraviglioso, lo sottolineo. Poi quando le cose le fai bene, capita anche che tirino il rigore dalla parte tua. Non è solo fortuna. C’è uno studio dietro, c’è la sua elasticità. I nervi, è stato davvero bravo”.
Pellegrini?
“È giusto che si tolga queste soddisfazioni e che ci sia il suo nome su queste serate. Come ho già detto negli spogliatoi, dobbiamo giocare gli ottavi di finale. Quindi è presto per i festeggiamenti, però è bello ci sia il suo nome in partite così per il giocatore che è e per l’uomo che è. Ha vissuto momenti, neanche troppo lontani, in cui è stato messo in discussione sotto alcuni punti di vista e mi dispiace tanto perché lui è un esempio e un grande giocatore”.
Ha un sapore diverso la tua corsa sotto la Sud di stasera?
“Non è un abbraccio, è un ringraziamento allo stadio. Il mio ruolo lo richiede. Mi vergogno pure a farlo, da giocatore era più automatico. Non vorrei esagerare, sono solo i playoff. Però questo stadio andava ringraziato. Ci hanno tirato su il pullman, non toccavamo terra quando siamo arrivati (ride, ndr). C’è un supporto, un amore gigante. È così da sempre. Cerco di essere il più freddo possibile, ma non devono pensare che io sia cambiato. Mi trattengo a non saltare sul cancello come facevo a 25 anni, anche perché non ce la farei”.
A che punto sei del percorso?
“Sono stracontento per quello che vedo, calcolando che sono arrivato da poco. Tutte le squadre vanno perfezionate anche dopo anni che ci lavori. Dopo anni lavori più all’aspetto mentale, adesso dobbiamo lavorare sui concetti, sul non fare i danni e non stravolgere. Però diamo quei concetti che ci hanno permesso di fare anche il primo tempo di oggi, dove secondo me meritavamo di essere ampiamente in vantaggio”.
La Roma non vinceva ai rigori all’Olimpico dal 2002 in Coppa Italia contro la Triestina: si ricorda chi calciò quel rigore?
“Non mi ricordavo fossi il primo. Quella nella mia testa era più importante di questa partita, erano una delle prime partite e decidere se alzare la mano e tirare fuori gli attributi o rimanere a guardare. È stata la prima conferma a me stesso, quella era la mia finale di Champions. Questa però forse è una serata migliore. Avevamo dei rigoristi pronti a battere l’ultimo rigore e non è scontato. Angelino voleva batterlo, ma lo hanno tirato altri. Erano tutti carichissimi, quando tutta la squadra vuole batterlo è un grande segnale”.
Perché la Roma non dura 90 minuti?
“Ogni partita ha la sua spiegazione, ma è vero che non teniamo 90 minuti ai ritmi del primo tempo. Il Feyenoord è costruita per fare la Champions, ha ottimi giocatori. Abbiamo speso tanto a livello fisico, ci può stare essere più stanchi. Dobbiamo lavorare e capire il motivo preciso con l’obiettivo di tenere il campo in maniera migliore. Al 120’ i calciatori hanno fatto un grande scatto, la voglia c’era ancora, ma il portiere ha fatto un miracolo”.
DANIELE DE ROSSI IN CONFERENZA STAMPA
Prende la parola il figlio di Antonio De Bartolo: “Volevamo dirle grazie di esserci”.
“Grazie, non sapevo niente della scomparsa di Antonio De Bartolo (giornalista noto tifoso romanista, ndr)”.
È una vittoria quasi storica questa ai rigori, cancella un tabù, cosa può dare a livello mentale?
“Ai rigori puoi vincere o perdere, questa cosa doveva finire prima o poi. Abbiamo dato una spallata al fatalismo, a tutte queste espressioni che abbiamo come il mai ‘na gioia, abbiamo fatto più di 180’ fatti nella maniera giusta, soffrendo a volte ma costruendo tante occasioni, il primo tempo dovevamo finirlo in vantaggio. La differenza poi la fanno i calciatori, avevamo 6-7 calciatori che volevano calciare il rigore, poi i rigori si possono sbagliare perché succede. Ero veramente sereno perché avevo visto i ragazzi super carichi, è sempre una responsabilità delicata”.
Hai scelto tu i rigoristi?
“Sapevamo che sarebbero stati diversi dagli undici titolari, ieri abbiamo parlato con i giocatori, ieri per esempio Zalewski li aveva segnati tutti, immaginavano che ci sarebbe stato Zalewski e non El Shaarawy, Angelino e non Spinazzola, Aouar e non Pellegrini. Abbiamo dovuto eliminare per forza Angelino che ha un piede favoloso, sono contento per Zalewski che lo ha segnato, sono contento per Aouar. Avevo giocatori pronti, una panchina che ha spinto i compagni, ho un portiere che ha parato i rigori e uno che ha festeggiato come se li avesse parati lui, il calcio finisce ma gli uomini restano e Rui Patricio è un grande uomo”.
L’abbraccio con Lukaku che significato ha? Le condizioni degli infortunati?
“Il rapporto è meraviglioso, è un professionista incredibile, ha corso come un dannato, al 121’ ha rischiato di portarci agli ottavi direttamente, forse così è stato più emozionante, per lui sarebbe stato meglio di finirla qui. L’abbraccio è stato emozionante, inizio ad affezionarmi ai ragazzi, mi hanno bene umanamente e dal punto di vista del tecnico, mi hanno dimostrato che quello che faccio è credibile, si fidano, vanno a 2.000 in allenamento, ho abbracciato Lukaku e tutti, poi siamo ai sedicesimi di finale, è presto per i DVD. Penso che abbiamo vinto meritatamente. Llorente ha un trauma cranico ma penso non sia niente di grave, poi dobbiamo controllare un paio di giocatori, Pellegrini sentiva il solito flessore un po’ duro e contratto, abbiamo visto anche Aouar che secondo me è entrato bene e con qualità. Va più forte in partita che in allenamento, abbiamo bisogno di queste gare, magari non sono giocatori che fanno gridare alla sorpresa, ma Aouar si allena sempre bene mi piace più quando entra che in allenamento”.
Hai superato anche l’ultima interrogazione per essere allenatore della Roma?
“Gli esami non finiscono mai, ne ho uno ogni tre giorni. Non mi sento sotto esame, faccio il mio lavoro e ai ragazzi parlo di volontà, chiedo loro di scattare al 100% della velocità, se ci pensi è follia, io dico loro di scattare e se hai questa volontà le cose ti vengono meglio in campo e nella vita. Io devo scattare, non sto a pensare quanto durerà, se 4 mesi o di più, questo lavoro mi piace tanto, già mi scoccia pensare al Torino, lavoro anche per serate come questa. Non è che dobbiamo riempire subito il Circo Massimo, ma dobbiamo godercela un po’. Mi piace condividere questa gioia con i ragazzi e i tifosi, contento che siano felici”.
DANIELE DE ROSSI NEL PREPARTITA
Che approccio iniziale avete preparato?
“Prepariamo sempre un approccio simile più o meno. Cambiamo qualche interprete o qualche scalata ma cerchiamo di andare a prendere i nostri avversari, di mantenere la palla al punto giusto quando la recuperiamo per poi andare a fare gol. È un po’ quello che fanno tutti quanti”.
Il Feyenoord cambia rispetto all’andata, con Gimenez e Timber cosa cambia?
“Cambia qualcosa, anche perché hanno messo Nieuwkoop davanti. Vedremo se metteranno cinque difensori ma non penso, probabilmente giocheranno con un giocatore più difensivo davanti. Non cambia molto, cambia che hanno alzato il valore della squadra e la qualità”.
C’è qualità della panchina, avete recuperato tanti giocatori.
“Sì, le soluzioni tattiche diventano tante quando hai tanti giocatori. Non posso lamentarmi, mi dispiace per la squalifica di Bove. Per il resto siamo tutti quelli che si possono portare, tranne Huijsen e Kristensen che non sono in lista Uefa. I ragazzi che sono qui mi danno grandi opportunità e un grande ventaglio di scelta e soluzioni”.
Si sente forte il rumore del tifo, questo pubblico aiuta ad avere più coraggio.
“Se non abbiamo coraggio in casa con tutto lo stadio pieno in ogni ordine di posto, abbiamo sbagliato qualcosa nel lavoro e nell’approccio al nostro lavoro. Il coraggio va mostrato e messo in campo anche fuori casa e nelle partite meno di cartello. Oggi è una di quelle partite in cui uno rosica a non poterle giocare, ma è una seconda opportunità e ma la posso godere guardando i miei giocatori, sarà un bel vedere”.
L'articolo DE ROSSI: “Vittoria meritata, è avvenuta nel modo più romanista. Svilar è forte anche di testa. I rigori? Chi ha tirato era carichissimo” proviene da Giallorossi.net, notizie esclusive, news e calciomercato.

