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Espanyol, Kumbulla: “Juric mi ha cambiato la vita, Mourinho ti migliora sotto tutti i punti di vista. La Conference e la festa in città i ricordi più belli”

Espanyol, Kumbulla: “Juric mi ha cambiato la vita, Mourinho ti migliora sotto tutti i punti di vista. La Conference e la festa in città i ricordi più belli”

SPORTITALIA – Marash Kumbulla , difensore centrale dell’ Espanyol in prestito dalla Roma , ha rilasciato un’intervista all’emittente televisiva e tra i vari temi trattati si è soffermato sulla sua avventura in giallorossa e sull’esperienza in Spagna…

SPORTITALIA - Marash Kumbulla , difensore centrale dell' Espanyol in prestito dalla Roma , ha rilasciato un'intervista all'emittente televisiva e tra i vari temi trattati si è soffermato sulla sua avventura in giallorossa e sull'esperienza in Spagna. Ecco le sue parole. Come ti stai trovando in Spagna? “Mi sento molto bene, mi sono integrato subito alla grande con i compagni e con tutto il club qui all’Espanyol, così come in un campionato nuovo per me come quello spagnolo. Non mi aspettavo di iniziare subito così bene dato che è la prima volta che vado a vivere lontano dall’Italia. La Spagna come cultura e abitudini è molto vicina all’Italia, ma temevo di poter avere qualche difficoltà di ambientamento all’inizio. Non è stato così e ne sono felice. Ringrazio i compagni ed il mister che mi hanno fatto sentire subito a casa”. Sul tuo brutto infortunio: chi è stato importante per te in quel periodo? “E’ stato un periodo molto difficile. Mentalmente è più complicato nei primi mesi, perché sei abituato alla tua routine, a correre e ti ritrovi con le stampelle e senza poter camminare. La mia famiglia e la mia fidanzata mi hanno aiutato molto. La cosa più importante però è stata la nascita di mia figlia nel momento in cui mi sono fatto male. Ho avuto altro di bello a cui pensare insomma in un momento di tale difficoltà”. Il ricordo più bello ai tempi della Roma? “Ovviamente la vittoria della Conference League a Tirana. Il culmine di un percorso bellissimo dove abbiamo sofferto e gioito insieme. Nelle partite in casa in Europa c’era una bolgia vera all’Olimpico”. Bolgia all’Olimpico a parte, com’è stato vedere la città di Roma in festa? “Ricordo benissimo quella giornata. Era il mio primo trofeo vinto e per ora l’unico. Vedere la città intera in festa, girare con il pullman scoperto per le vie di Roma e davanti il Colosseo… Queste sono le immagini che mi passano per la mente che mi emozionano ancora oggi”. Quali allenatori ti hanno lasciato di più? E che cos’ha di speciale Mourinho? “Ogni allenatore mi ha lasciato sempre qualcosa, sia che abbia giocato di più o di meno. Ricordo Juric perché è stato il primo a credere in me, lo ringrazierò sempre e mi ha cambiato la vita. Di Mou posso dire che qualsiasi cosa che dica ha un peso. Ti migliora sotto tutti i punti di vista e va alla ricerca del dettaglio. Per quanto mi riguarda mi ha fatto crescere tanto dal punto di vista della maturità, del carattere e di saper prestare attenzione ai dettagli che prima non curavo”. I tuoi obiettivi per il prossimo futuro, al di là del mercato? “Sinceramente non ci sto pensando, dopo l’infortunio ho imparato ad apprezzare molto il quotidiano, che sia un allenamento o una partita. Ovviamente spero di chiudere bene la stagione con la salvezza dell’Espanyol, cercando di dare tutto, poi vedremo cosa succederà”. VAI ALL'INTERVISTA INTEGRALE

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