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Falcao: “Roma mi è rimasta dentro. La Curva è uno spettacolo. Inter? Sono gare in cui si dimostra dove si vuole arrivare”

Falcao: “Roma mi è rimasta dentro. La Curva è uno spettacolo. Inter?  Sono gare in cui si dimostra dove si vuole arrivare”

RADIO ROMANISTA – Nel giorno del suo compleanno Paulo Roberto Falcao è intervenuto ai microfoni dell’emittente radiofonica. Le sue dichiarazioni:
Siamo emozionatissimi! Per noi sei stato il sole, ci hai cambiato la storia.
“Quello che hai scrit…

RADIO ROMANISTA - Nel giorno del suo compleanno Paulo Roberto Falcao è intervenuto ai microfoni dell'emittente radiofonica. Le sue dichiarazioni: Siamo emozionatissimi! Per noi sei stato il sole, ci hai cambiato la storia. "Quello che hai scritto (riferito a Tonino Cagnucci, ndr) in 'Chiedi chi era Falcao' è straordinario. Era un momento fantastico. Per scrivere un testo così c'era un po' di esagerazione...". Sei il padre della Roma moderna. "L'inizio della mia avventura è stato molto bello, nessuno credeva in quello Scudetto. Stamattina anche David Rossi (che ha realizzato 'Chiedi chi era Falcao' con Tonino Cagnucci, ndr) mi ha inviato un messaggio: è bello essere ricordato nei momenti importanti. Roma mi è rimasta dentro, nel cuore e nel cervello. E sono contento che stia andando bene". La guardi? "Faccio tv a San Paolo e devo vedere alcune gare del campionato brasiliano, per commentarle. Non vedo la Roma, ma so quello che succede. L'anno scorso c'è stata la rimonta e quest'anno può andare bene". C'è Roma-Inter ora, te la ricordi? "Roma-Inter e Roma-Juve erano straordinarie, difficili. Abbiamo iniziato a piacere grazie a quelle partite, conquistando il pubblico di altre città. Anche grazie al bel calcio di Liedholm. Era durissimo. Ci fu un'espulsione ingiusta...". Ma noi a Milano vincemmo un gara importante, lì forse nacque la grande Roma. "Quella è la partita che ricordo di più. Per la prima volta, Liedholm mi chiamò e parlammo della squadra, al Tre Fontane. Mi chiese: 'Che pensi della squadra?'. Dissi che era molto forte, ma che non avevamo un contropiedista. Avevamo Bruno Conti, Pruzzo, Ancelotti, tutti davanti... Serviva un calciatore di quel tipo. Mi disse di suggerirgli qualcuno. Così, dissi di mettere Ancelotti a centrocampo e Scarnecchia a sinistra. Fu quella la settimana di Roma-Inter. E non vincemmo quello Scudetto solo per il gol Turone". In un'intervista dicesti: rivoglio quello scudetto. "Ci penso ancora oggi...". Ancora oggi, la persona più elegante del mondo del calcio ricorda il gol di Turone. Quella Roma lo meritava, quello Scudetto. "Anche perché c'è una cosa che giustifica tutto. Ovvero che qualche giorno dopo battemmo la Juventus in semifinale di Coppa Italia e si riaprì la polemica". Il tuo gol più bello e la partita più importante? "Pisa-Roma è la gara più importante. Lì vincemmo lo Scudetto. Prima di quella gara, perdemmo con la Juve. La piazza era a terra. Così feci un'intervista in tv. Dissi: 'Noi crediamo più della Juventus nello Scudetto'. Il tutto prima di Pisa. Andammo lì e vincemmo con un gol mio e uno di Agostino. E il gol più bello... Forse con l'Inter su punizione". Avevi visto che Bordon era distratto? "In quell'episodio, faccio finto di crossare sul secondo palo. Ma quando si muove a sinistra, calcio". Quando torni a Roma? "In questo momento non posso venire! Ma due anni fa, oggi, ero lì. Vengo quando posso. Roma impazzisce". Verresti in Curva Sud? "La Curva è uno spettacolo. Quando segnavo venivo sempre lì sotto! Le tribune sono più 'critiche'. Sono un po' più esigenti. In Sud è sempre festa ed è bello, anche in trasferta". C'era una Roma parecchio brasiliana. Ora c'è Wesley... "Lui è un giocatore bravo, che va avanti. A Gasperini piacciono questi calciatori, è bravo nell'appoggio... Wesley è già stato in nazionale e al Flamengo ha fatto belle cose". Ci hai fatto un grande regalo. Hai qualcosa da dire ai tifosi? "In bocca al lupo per sabato con l'Inter! Sono queste le gare in cui si dimostra dove si vuole arrivare. E l'Inter ha perso per un punto lo scorso anno".

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