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Gaspo testaccio

Gaspo testaccio

IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) – « Il 99,99 % dei calciatori non si sarebbero fermati, solo chi è estremamente onesto lo avrebbe fatto» . Quindi secondo Fabregas i giocatori della Roma non sono stati onesti (o lo sei o non lo sei). La ritengo un’offesa…

IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - « Il 99,99 % dei calciatori non si sarebbero fermati, solo chi è estremamente onesto lo avrebbe fatto» . Quindi secondo Fabregas i giocatori della Roma non sono stati onesti (o lo sei o non lo sei). La ritengo un’offesa fatta col bisturi, nascosta dietro un avverbio furbo. (...) Contro questo tiki taka dialettico preferisco le spallate all’ipocrisia di Mancini . Sicuramente preferisco Rensch ad Addai che non ha subito alcun fallo e che è rimasto per terra speranzoso di fermare così l’azione pericolosa della Roma. Forse solo lo 0,01 % degli allenatori avrebbe detto a fine partita che è stato estremamente onesto non fermarsi. In un mondo di Alexis Saelemaekers io sto con Gianluca Mancini. (...) La Roma di Gasperini è una Roma romanista, ecco il suo segreto. Una Roma che fa la Roma. Testaccina, un aggettivo che da sempre - almeno dal 3 novembre 1929 - esprime un nostro stato mentale, una categoria dell’anima. Gaspo Testaccio. La cosa bella di questa Roma sono tante cose belle: Rensch che recupera chiunque e toglie persino l’angolo al Como; Wesley che corre e poi corre e poi corre, un Gervinho mezzo biondo sulla fascia che quando segna fa la Dybala mask; Dybala che non gioca, che sui giornali legge che per lui è tutto finito e che invece quando segna la Roma è il primo che entra in campo ad abbracciare i suoi compagni; Koné che sarebbe tutto nel caso scoprisse che nel calcio non è vietato tirare in porta, Cristante che non so più quante partite ha fatto, Soulè che da funambolo è diventato operaio; Pellegrini che è capitano nei comportamenti e li stringe veramente i denti, Hermoso che per me capitano lo è stato a Cagliari e che col Como è stato tipo il migliore. Celik che pure se non c’era si avvertiva la sua presenza e, questo, è uno dei più grossi risultati di un allenatore che fa giocare i suoi ragazzi solo con un criterio: il lavoro. (...) LEGGI L'ARTICOLO INTEGRALE

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