La sincerità di Ranieri di un paio di giorni fa ai microfoni di Sky, apre inevitabilmente degli scenari che è troppo frettoloso liquidare con la massima del “già si conoscevano”. Perché se così fosse, scrive l’edizione odierna de Il Messaggero (S. Carina), era inutile ripeterli.
E un po’ come quando all’indimenticato Troisi in “Non ci resta che piangere”, viene ricordato che deve morire. Lo sa da solo, ma alla terza volta che gli viene ripetuto, imbarazzato se la cava con “Sì, sì, mo’me lo segno proprio…“. Claudio, poi, non fa mai nulla a caso. Anche perché esternare a urbi et orbi il fatto che la Roma molto probabilmente dovrà cedere almeno uno dei suoi big – anche se con un tono edulcorato e bonario come soltanto Ranieri sa fare – strategicamente non sembra il massimo.
lo slancio di sincerità nello spiegare la questione Sancho (“Avremmo dovuto vendere un pezzo pregiato“) lascia intendere come probabilmente il designato a partire questa estate fosse Koné. Poi che la cosa non sia andata in porto, è dovuta al fatto che probabilmente quanto promesso da chi era interessato a Manu, non è mai arrivato a Trigoria.
Le chiavi di lettura sono dunque molteplici: c’è chi pensa che queste parole di Ranieri siano state profuse per difendere l’operato del ds Massara e della proprietà. Si riferisce ai Fab4 giallorossi: Svilar, Soulé, Koné e Ndicka, aspettando che qualche giovane, sotto la cura Gasp, possa esplodere all’improvviso. E inutile girarci intorno: come lasciato intendere, vederli tutti e quattro vestire la maglia della Roma nella stagione che porterà al centenario appare difficile.
Fonte: Il Messaggero
L'articolo I big four di Gasp ora sono in bilico proviene da Giallorossi.net | Notizie AS Roma, Calciomercato ed Esclusive.