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Il nemico ritrovato

Il nemico ritrovato

Sabato sera sarà come ascoltare Ancora Tu di Battisti e ritrovarsi di colpo a canticchiare «…ma non dovevamo vederci più?». Sì, perché l’augurio che si fece Spalletti nel giorno del suo addio bis a Trigoria , il 30 giugno 2017, citando Califano che …

Sabato sera sarà come ascoltare Ancora Tu di Battisti e ritrovarsi di colpo a canticchiare «…ma non dovevamo vederci più?». Sì, perché l'augurio che si fece Spalletti nel giorno del suo addio bis a Trigoria , il 30 giugno 2017, citando Califano che sulla lapide ha voluto la scritta Non escludo il ritorno, difficilmente si materializzerà in giallorosso. Ritrovarselo però avversario, ostacolo di un sogno che nessuno vuole nemmeno nominare, è un po' la stessa cosa. Spalletti è come l'amico ritrovato di Ulhman, quello che associa ad un tradimento, doppio nel suo caso (a Totti e alla piazza), per poi renderti conto che alla fine è soltanto un tecnico che ha fatto delle scelte. Discutibili, se lette con il cuore del tifoso, legittime se analizzate da mero professionista. La questione, a pensarci bene, è tutta qui. (...) Roma e la Roma fanno più fatica. Proprio per l'amore incondizionato che hanno riversato sul primo Lucio, un genio della panchina, un vulcano di idee, uno capace di restituire al calcio fu-turi campioni del mondo come Perrotta o difensori come Mexes («Erano sotto a un treno», amava ripetere) che prima di lui facevano fatica addirittura ad andare a fare la spesa al supermercato; d'inventarsi Totti centravanti; d'inanellare 11 vittorie consecutive in campionato e vincere due coppe Italia e una supercoppa; di centrare ripetutamente la Champions ed esportare calcio in Europa (la notte di Lione indimenticabile) ai massimi livelli. Chissà che l'antidoto, in una partita che si porta dietro i retaggi degli anni 80' e che ormai da queste parti quando viene giocata in trasferta, viene vissuta come una lenta camminata verso il patibolo (allo Stadium i giallorossi hanno il misero ruolino di marcia di 13 sconfitte, 2 pareggi e una misera vittoria, ottenuta quando i bianconeri ai tempi del Covid, con lo scudetto già vinto, avevano già la testa alle vacanze) non possa essere proprio Gasperini . Uno che a Roma sta facendo il percorso inverso. Arrivato come nemico giurato, come l'antipatico al quale non fare sconti, adesso in punta di piedi, senza proclami, frasi ad effetto, adulazioni, lusinghe e piaggerie varie, si sta facendo largo a forza di risultati e affidabilità. (...) Con caratteri diversi, sembra di assistere alla falsa riga di quello che era Lucio nella sua prima esperienza in giallorosso, quella che molti tifosi ricordano con così tanto affetto che mettono dietro soltanto ai due dei tre scudetti vinti nella storia con Liedholm e Capello. Già, lo scusato. Quello che sabato, approfittando del fatto che Inter, Milan e Napoli sono impegnate in Arabia per la Supercoppa, potrebbe tornare d'attualità vincendo a Torino con la Juve. (...) (Il Messaggero)

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