Lo scenario si è ribaltato. Se fino a poco tempo fa era la Roma a inseguire Paulo Dybala, oggi è l’argentino a dover rincorrere la sua centralità. Non a giugno, non sul piano contrattuale, ma adesso. In campo. Già a partire dalla gara di lunedì contro il Como.
Come sottolinea il Corriere della Sera, il tema non è più il rinnovo, che al momento non esiste e non rientra nei programmi. La questione è diventata tecnica. Dybala è indietro, in una posizione che difficilmente avrebbe immaginato. La panchina contro il Celtic è una fotografia chiara: oggi è un’alternativa in entrambi i ruoli occupati in stagione.
Da centravanti, ha prima ascoltato il tecnico indicare in Baldanzi il migliore fino a quel momento, poi ha visto Ferguson prendersi la scena nella notte scozzese. E lunedì dovrebbe tornare tra i convocati anche Dovbyk, restringendo ulteriormente gli spazi.
Da trequartista di destra il discorso non cambia. Gasperini non rinuncia praticamente mai a Soulé, diventato una colonna, e in quella zona è tornato a disposizione anche Bailey, finora marginale ma protagonista di un ingresso brillante a Glasgow, gol annullato compreso. In questo contesto, diventa complicato immaginare Dybala dal primo minuto contro il Como di Nico Paz. “Non c’è spazio, oggi, per la Joya”, è la sintesi del Corsera.
Il Messaggero parla apertamente di una “Joya perduta”. Dopo l’infortunio contro il Milan, Dybala ha giocato titolare solo una volta nelle ultime quattro partite. Al netto dei consueti problemi muscolari, da quando è nella Capitale non era mai partito tre volte consecutive fuori dall’undici iniziale. Un dato che non si vedeva dal 2020. Nessuno mette in discussione la classe, ma forse è arrivato il momento di smettere di pensare a una Roma con o senza Dybala. Ora è lui che deve dimostrare di poter tornare un titolare inamovibile.
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Anche perché la concorrenza è forte. Lunedì tornano in lizza Baldanzi e Dovbyk, mentre sulla trequarti la coppia Pellegrini-Soulé è quella che sta offrendo più garanzie. E pesa anche il dato realizzativo: i gol segnati da Dybala sono appena due. La squadra cresce, con qualche passo falso, ma nessuno può permettersi di restare indietro. Nemmeno un campione.
La Gazzetta dello Sport conferma il quadro: tre panchine consecutive che rischiano di diventare quattro. Lo stato di forma dell’argentino non è ancora ottimale, come visto negli spezzoni con Napoli, Cagliari e Celtic. Non è una bocciatura: per il tecnico resta la risorsa tecnica più importante della rosa. Ma con Gasperini serve anche altro, e oggi Dybala non riesce a garantirlo.
Lo sguardo va anche al futuro. In attacco è lecito attendersi più di un volto nuovo dalla prossima sessione, con la necessità di liberare spazio tecnico ed economico. Davanti, nessuno è intoccabile. Sullo sfondo restano le sirene dall’Argentina, con Paredes che spinge e il Boca che spera, ma nella testa di Dybala non c’è l’idea di tornare ora. Vuole giocarsi le sue carte in Europa, poi eventualmente guardare oltre. Il presente, però, dice una cosa chiara: alla Roma, oggi, la Joya rincorre.
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Fonti: Corriere della Sera / Il Messaggero / Corriere dello Sport
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