GASPORT - Julio Baptista , ex giocatore della Roma , tra le altre squadre, si è raccontato ai taccuini del quotidiano sportivo. Ecco alcuni passaggi della sua intervista:
Julio, partiamo dalla sua avventura italiana. A pochi giorni dal suo arrivo morì il presidente della Roma Franco Sensi. Che ricordi ha? « Mi trovai a portare la sua bara sulle spalle. Totti mi spiegò che Sensi era la Roma. E piangeva. Lui, come tanti altri. Era una forma d'amore che raramente avevo visto in una tifoseria, mi impressionò ».
Il primo anno le cose sono andate bene. Un bel feeling con Spalletti, il gol al derby, la rovesciata con il Torino. « Ne ho fatte tante di grandi giocate eh! Scherzi a parte sì, è stata una buona stagione. Per Spalletti sarei andato in guerra, mi aveva messo al centro del suo gioco. Gli devo tanto ».
Un flash sul derby? Era il suo primo, subito in gol sotto la Sud. « Fu pazzesco. Cross di Totti, incornata mia e gol. Vincemmo così. Ricordo la gente in delirio. A Roma sono pazzi … in senso buono. Ma la rete nel derby per me vale quella segnata al Camp Nou contro il Barcellona. Anche lì, fui decisivo ».
La sua esperienza a Roma, però, si chiuse tra difficoltà e critiche. Come andò? « Mi sono sentito un po' tradito, a dir la verità. Stavo bene, andavo in nazionale ed ero il migliore in campo. A Roma, invece, non giocavo. Ranieri non mi vedeva molto. E non mi ha mai preso da parte per darmi una spiegazione, mai un chiarimento. Peccato. Andai via perché avevo bisogno di nuovi stimoli ». Se si cerca il suo nome su YouTube, si vede come venga associato a telecronache cult dei suoi errori in giallorosso. Quel "Julio vattene via" è diventato famoso tra i tifosi. L'ha mai visto? « No e non me ne frega niente. Ho letto e sentito tante cazzate su di me. lo ero in un periodo di difficoltà, dove non avevo fiducia e non riuscivo a essere il giocatore di sempre. Capisco il voler diventare 'famosi', ma ci vuole un po' di rispetto. Molta gente, soprattutto in Italia, si permette di parlare senza sapere ». Nel complesso, come giudica la sua esperienza in giallorosso? " Se la guardo a 360 gradi dico che sono state annate importanti, certo mi spiace non aver vinto lo scudetto e aver chiuso così. Sembra che alcune persone si ricordino più degli errori che dei gol in rovesciata. Le sembra giusto? Forse andrebbe detto a qualcuno di fare meglio il suo lavoro e di veicolare meglio le informazioni... ».
Veniamo alle sliding doors. Ce ne sono almeno un paio da raccontare, entrambe in direzione Milano. La prima fu colpa di un desiderio di Galliani... « Era il 2007, venivo da due anni così così tra Madrid e Londra. So che il Milan mi voleva. Alla fine, però, presero Pato e io andai alla Roma. E pensare che a maggio di quell'anno vinsero la Champions... ».
(Gasport)
GASPORT – Julio Baptista , ex giocatore della Roma , tra le altre squadre, si è raccontato ai taccuini del quotidiano sportivo. Ecco alcuni passaggi della sua intervista:
Julio, partiamo dalla sua avventura italiana. A pochi giorni dal suo…
GASPORT - Julio Baptista , ex giocatore della Roma , tra le altre squadre, si è raccontato ai taccuini del quotidiano sportivo. Ecco alcuni passaggi della sua intervista:
Julio, partiamo dalla sua avventura italiana. A pochi giorni dal suo arrivo morì il presidente della Roma Franco Sensi. Che ricordi ha? « Mi trovai a portare la sua bara sulle spalle. Totti mi spiegò che Sensi era la Roma. E piangeva. Lui, come tanti altri. Era una forma d'amore che raramente avevo visto in una tifoseria, mi impressionò ».
Il primo anno le cose sono andate bene. Un bel feeling con Spalletti, il gol al derby, la rovesciata con il Torino. « Ne ho fatte tante di grandi giocate eh! Scherzi a parte sì, è stata una buona stagione. Per Spalletti sarei andato in guerra, mi aveva messo al centro del suo gioco. Gli devo tanto ».
Un flash sul derby? Era il suo primo, subito in gol sotto la Sud. « Fu pazzesco. Cross di Totti, incornata mia e gol. Vincemmo così. Ricordo la gente in delirio. A Roma sono pazzi … in senso buono. Ma la rete nel derby per me vale quella segnata al Camp Nou contro il Barcellona. Anche lì, fui decisivo ».
La sua esperienza a Roma, però, si chiuse tra difficoltà e critiche. Come andò? « Mi sono sentito un po' tradito, a dir la verità. Stavo bene, andavo in nazionale ed ero il migliore in campo. A Roma, invece, non giocavo. Ranieri non mi vedeva molto. E non mi ha mai preso da parte per darmi una spiegazione, mai un chiarimento. Peccato. Andai via perché avevo bisogno di nuovi stimoli ». Se si cerca il suo nome su YouTube, si vede come venga associato a telecronache cult dei suoi errori in giallorosso. Quel "Julio vattene via" è diventato famoso tra i tifosi. L'ha mai visto? « No e non me ne frega niente. Ho letto e sentito tante cazzate su di me. lo ero in un periodo di difficoltà, dove non avevo fiducia e non riuscivo a essere il giocatore di sempre. Capisco il voler diventare 'famosi', ma ci vuole un po' di rispetto. Molta gente, soprattutto in Italia, si permette di parlare senza sapere ». Nel complesso, come giudica la sua esperienza in giallorosso? " Se la guardo a 360 gradi dico che sono state annate importanti, certo mi spiace non aver vinto lo scudetto e aver chiuso così. Sembra che alcune persone si ricordino più degli errori che dei gol in rovesciata. Le sembra giusto? Forse andrebbe detto a qualcuno di fare meglio il suo lavoro e di veicolare meglio le informazioni... ».
Veniamo alle sliding doors. Ce ne sono almeno un paio da raccontare, entrambe in direzione Milano. La prima fu colpa di un desiderio di Galliani... « Era il 2007, venivo da due anni così così tra Madrid e Londra. So che il Milan mi voleva. Alla fine, però, presero Pato e io andai alla Roma. E pensare che a maggio di quell'anno vinsero la Champions... ».
(Gasport)


