ULTIME NOTIZIE AS ROMA – I tanti giocatori che potrebbero lasciare Trigoria a fine stagione, l’assenza di un ds e un allenatore precario il cui contratto scadrà a giugno non sono un problema per la Roma e per i Friedkin, semmai una risorsa.
E’ la tesi sostenuta dall’edizione odierna de La Repubblica (M. Juric), che questa mattina continua a parlare della possibilità, concreta e reale, che il club passi di mano e finisca sotto il controllo degli arabi. “Il risparmio è il primo guadagno“, scrive il quotidiano.
La Roma spende ogni altro oltre 110 milioni di euro per gli ingaggi dei calciatori. A giugno ci sarà un risparmio secco di oltre 60 milioni, tra contratti in scadenza e prestiti. Con dieci calciatori che saluteranno la Roma. Llorente, Huijsen, Angelino, Kristensen, Renato Sanches, Lukaku e Azmoun, tutti in prestito, torneranno ai rispettivi club di appartenenza. Mentre Rui Patricio, Spinazzola e Boer andranno a scadenza di contratto. Risparmi netti senza dover fare nulla.
E se nell’area tecnica è pronta la rivoluzione, anche in quella dirigenziale c’è aria di smobilitazione: oltre alla figura, ancora vacante, del direttore sportivo, tra Trigoria e Vial Tolstoj ci sono oltre 100 dipendenti in scadenza di contratto. Una situazione che non sembra essere più un grande problema per la Roma, ma un vantaggio.
Il problema trasformato in soluzione. Come? Lasciando tutto così. Preparando una tela bianca da poter lasciare in eredità al futuro acquirente del club. Perché la pista di un investitore arabo pronto a rilevare le quote dei Friedkin rimane viva.
Fonte: La Repubblica
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