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Mexes: “Avrei voluto finire la carriera alla Roma, ma vedendo come hanno trattato Totti e De Rossi è stato meglio. Contro il Milan tifo i giallorossi”

Mexes: “Avrei voluto finire la carriera alla Roma, ma vedendo come hanno trattato Totti e De Rossi è stato meglio. Contro il Milan tifo i giallorossi”

LEGGO (F. BALZANI) – Philippe Mexes , ex difensore centrale di Roma e Milan , ha rilasciato un’intervista al quotidiano alla vigilia della sfida di campionato tra i giallorossi e i rossoneri. Il francese si è soffermato anche sul suo passato nella …

LEGGO (F. BALZANI) - Philippe Mexes , ex difensore centrale di Roma e Milan , ha rilasciato un'intervista al quotidiano alla vigilia della sfida di campionato tra i giallorossi e i rossoneri. Il francese si è soffermato anche sul suo passato nella Capitale e sulla Roma di José Mourinho . Ecco le sue dichiarazioni. Qualcosa di positivo c’è stato però? «Ma certo, a Roma mi viene in mente subito Franco Sensi. Mai incontrato un presidente che ha dato così tanto per una società, ci emozionava. Ricordo quando entrò col bastone negli spogliatoi in un derby perso. E poi Totti che mi ha insegnato molto, è l’unico ex compagno che ancora sento spesso. E Spalletti che resta uno dei migliori tecnici del mondo. Senza di lui non avrei avuto questa carriera, a Napoli ha fatto un’impresa. Quella era un Roma con solo due fenomeni ma che ha sfiorato due scudetto». Più di Mourinho? «Mou è straordinario, ha già fatto vincere la Roma e vi assicuro che non è facile. Ora ha la possibilità di scrivere ancora la storia. E’ l’allenatore giusto come lo era Spalletti anche se con caratteristiche diverse». Da quello che sentiamo immaginiamo che stasera tiferà Roma. «Roma è più umana. Non posso dire lo stesso di Milano. Quindi spero proprio vincano i giallorossi e credo abbiano le carte per farlo soprattutto con un Dybala così. Devono tornare in Champions , è quella la dimensione della Roma. Al Milan il ricordo più bello resta il gol alla Lazio, figurati». Una competizione che lei conosce bene…  «Ricordo le imprese con Lione e Real , divertivamo l’Europa e non eravamo i più forti. Mi è dispiaciuto non aver concluso la mia carriera lì, ma l’arrivo della nuova società ( Pallotta , ndr) ha cambiato molte cose. Poi visto come hanno trattato Totti e De Rossi forse è stato meglio così». Mancherà Smalling, ma ci sarà Mancini. Come te è uno dal carattere forte, fumantino. E’ già un leader? «Mi piace molto il suo attaccamento, può diventarlo. Anche io non ero il più forte ma vi assicuro che ero uno dei leader. La perdita di Smalling resta importante. Ma se devo scegliere un giocatore in cui mi rivedo stasera dico Kjaer». Roma e Milan tra le prime 4 nelle due competizioni in Europa, ci voleva questa boccata d’ossigeno per il calcio italiano. «Era ora. Spero che arrivino entrambe in finale, poi nella gara secca può succedere di tutto. Il Milan in Champions è abituato a fare la voce grossa e la Roma ha Mourinho. Sarebbe fantastico».

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