Domenico Borelli, storico preparatore atletico di Gasperini e figura centrale nello staff giallorosso, ha analizzato l’attuale momento della Roma in un’intervista al Corriere dello Sport. Tra filosofia di lavoro, condizioni fisiche e crescita dei singoli, ecco i passaggi principali della conversazione.
Dopo tanti anni ha capito qual è il più grande pregio di Gasperini? E il peggior difetto?
«Il pregio è che è una persona onesta: dice sempre quello che pensa. Forse per qualcuno è anche il suo difetto principale. Entrambi chiediamo sempre il massimo ai calciatori».
C’è chi parla di scudetto.
«Noi pensiamo a spingere oltre il massimo per raggiungere il top. Le vittorie aiutano anche mentalmente, senza quelle il lavoro svolto sembra inefficace».
Era nelle previsioni arrivare a questo punto della stagione con una tale intensità?
«Abbiamo lavorato per essere al top adesso, nel periodo che va da ottobre fino a febbraio, poi a marzo studieremo la situazione. Essendo il nostro un gioco situazionale, un giocatore può avere maggiore intensità in una partita che in un’altra: dipende da cosa vive in campo e da chi ha di fronte. Ci sono partite da tanti sprint e altre da tante accelerazioni, perché si gioca in spazi stretti. Il nostro lavoro è preparare i giocatori atleticamente anche in base all’avversario».
Chi è cresciuto di più fin qui?
«Atleticamente tutti. Ma vorrei citare Pellegrini. È partito con un infortunio, si è messo subito a disposizione, si è allenato forte ed è giusto che riceva dei meriti dopo le critiche. Lorenzo ha grandi motivazioni: era solo questione di tempo».
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Fonte: Corriere dello Sport
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