LR24 ( MIRKO BUSSI ) - Ferguson e Dovbyk per motivi diversi, Dybala e Bailey per questioni fisiche, Soulé ancora non sempre, Baldanzi chissà quando, El Shaarawy non più. Così la facciata offensiva della Roma, rimasta incompleta ad agosto, è l'aspetto su cui l'artigiano Gasperini non è riuscito, e forse non può, porvi rimedio. L'impalcatura resistente messa in piedi dall'allenatore pare non poter elevarsi oltre per le mancanze offensive che, dopo Juventus-Roma, sono state stese su piazza nei discorsi post partita. Quegli scontri di maggior prestigio in cui la Roma ha segnato un solo gol, quello di sabato appunto, nel teorema paiono palesare limiti difficilmente superabili.
Tanto da rendere un terzino, trasformato in quinto, nel principale artiglio offensivo della Roma. Quel vuoto di imprevedibilità che è rimasto dall'ultimo mercato nella casella poi occupata da Pellegrini con l'avvio del campionato, Gasperini ha tentato di compensarlo col trasloco di Wesley su quella corsia. Da un suo recupero in scivolata nascerà il tiro di Ferguson e la correzione poi definitiva di Baldanzi. Col passare delle giornate, anche se non soprattutto per le mancanze altrui, Wesley si è trasformato nel maggior generatore di pericoli della Roma . Per passaggi (18) e cross (9) in area di rigore avversaria è davanti a tutti nella rosa romanista, dietro solo a Dybala e Soulé per passaggi chiave (17) e SCA (occasione di tiro create).
#JuventusRoma / #PostMatch 1/4 "Il vento di Wesley" La disperata ricerca di 1v1 e imprevedibilità offensiva da parte di Gasperini la sta risolvendo, in parte, Wesley. Anche sabato il maggior generatore di pericoli è stato l'esterno che sta oscillando tra corsia destra e sinistra. pic.twitter.com/DXhTaE09Cu
— Mirko Bussi (@MirkoBussi) December 22, 2025
La decisiva partecipazione al gol di sabato prosegue una collana che va avanti da Cremonese-Roma , praticamente un mese fa: 4 degli ultimi 5 gol realizzati dai giallorossi in Serie A portano il marchio dell'esterno brasiliano. Che sia per gol, come contro il Como o con la Cremonese, sia per una partecipazione decisiva allo sviluppo finale come sabato sera o nello 0-2 di Cremona segnato da Ferguson a seguito di un suo cross.
#JuventusRoma / #PostMatch 3/4 Come nel gol di Baldanzi, nato da un recupero offensivo di Wesley che permette la veloce transizione fino al tiro di Ferguson. Prima c'era stato il gol al Como mentre con la Cremonese un gol e un cross da cui poi nascerà la rete di Ferguson dello 0-2. pic.twitter.com/iLroQVefsT
— Mirko Bussi (@MirkoBussi) December 22, 2025
Anche nel primo tempo, il maggior rimpianto, se non l'unico, della Roma sul campo della Juventus sgorgherà da un'iniziativa da sinistra di Wesley . Isolato in massima ampiezza, con Pellegrini che conduceva internamente come più gli si addice, il brasiliano riceveva e poteva guardare in 1 contro 1 McKennie. Senza particolari abilità di dribbling che diano valore al passaporto brasiliano, Wesley monta però una motorizzazione particolarmente ricercata nel calcio attuale. Le sue sterzate e le sue variazioni di velocità gli bastano a crearsi lo spazio necessario ad esplorare l'area di rigore, come farà con l'assist di sinistro per Dybala che, anticipando Bremer, manderà a lato.
Le sue accelerazioni, come i suoi sfoghi in profondità, lo rendono indispensabile in una squadra che, ancora oggi, ha poca elettricità offensiva, basse dosi di uno contro uno e la necessità, dunque, di associarsi per creare pericoli . È forse il motivo che spiega l'insistenza nell'utilizzo di un attaccante atipico, in particolare Dybala , nelle partite più complesse. Se non puoi dribblare, triangola , riporta un adagio. Ma raramente i vantaggi che cerca la Roma nel campo, per il tipo di costruzione, sono posizionali o relazionali. Girando molto a largo, sulle ampiezze, le superiorità che si generano sono qualitative , magari per un'abilità in uno contro uno come gli capitava spesso all'Atalanta, oppure dinamiche , come nel caso di una sovrapposizione, interna o esterna, come sta garantendo Mancini sulla destra. Intanto, per quell'aridità offensiva, il vento di Wesley pare l'unico in grado di rinfrescare un po' l'ambiente.
LR24 ( MIRKO BUSSI ) – Ferguson e Dovbyk per motivi diversi, Dybala e Bailey per questioni fisiche, Soulé ancora non sempre, Baldanzi chissà quando, El Shaarawy non più. Così la facciata offensiva della Roma, rimasta incompleta ad a…
LR24 ( MIRKO BUSSI ) - Ferguson e Dovbyk per motivi diversi, Dybala e Bailey per questioni fisiche, Soulé ancora non sempre, Baldanzi chissà quando, El Shaarawy non più. Così la facciata offensiva della Roma, rimasta incompleta ad agosto, è l'aspetto su cui l'artigiano Gasperini non è riuscito, e forse non può, porvi rimedio. L'impalcatura resistente messa in piedi dall'allenatore pare non poter elevarsi oltre per le mancanze offensive che, dopo Juventus-Roma, sono state stese su piazza nei discorsi post partita. Quegli scontri di maggior prestigio in cui la Roma ha segnato un solo gol, quello di sabato appunto, nel teorema paiono palesare limiti difficilmente superabili.
Tanto da rendere un terzino, trasformato in quinto, nel principale artiglio offensivo della Roma. Quel vuoto di imprevedibilità che è rimasto dall'ultimo mercato nella casella poi occupata da Pellegrini con l'avvio del campionato, Gasperini ha tentato di compensarlo col trasloco di Wesley su quella corsia. Da un suo recupero in scivolata nascerà il tiro di Ferguson e la correzione poi definitiva di Baldanzi. Col passare delle giornate, anche se non soprattutto per le mancanze altrui, Wesley si è trasformato nel maggior generatore di pericoli della Roma . Per passaggi (18) e cross (9) in area di rigore avversaria è davanti a tutti nella rosa romanista, dietro solo a Dybala e Soulé per passaggi chiave (17) e SCA (occasione di tiro create).
#JuventusRoma / #PostMatch 1/4 "Il vento di Wesley" La disperata ricerca di 1v1 e imprevedibilità offensiva da parte di Gasperini la sta risolvendo, in parte, Wesley. Anche sabato il maggior generatore di pericoli è stato l'esterno che sta oscillando tra corsia destra e sinistra. pic.twitter.com/DXhTaE09Cu
— Mirko Bussi (@MirkoBussi) December 22, 2025
La decisiva partecipazione al gol di sabato prosegue una collana che va avanti da Cremonese-Roma , praticamente un mese fa: 4 degli ultimi 5 gol realizzati dai giallorossi in Serie A portano il marchio dell'esterno brasiliano. Che sia per gol, come contro il Como o con la Cremonese, sia per una partecipazione decisiva allo sviluppo finale come sabato sera o nello 0-2 di Cremona segnato da Ferguson a seguito di un suo cross.
#JuventusRoma / #PostMatch 3/4 Come nel gol di Baldanzi, nato da un recupero offensivo di Wesley che permette la veloce transizione fino al tiro di Ferguson. Prima c'era stato il gol al Como mentre con la Cremonese un gol e un cross da cui poi nascerà la rete di Ferguson dello 0-2. pic.twitter.com/iLroQVefsT
— Mirko Bussi (@MirkoBussi) December 22, 2025
Anche nel primo tempo, il maggior rimpianto, se non l'unico, della Roma sul campo della Juventus sgorgherà da un'iniziativa da sinistra di Wesley . Isolato in massima ampiezza, con Pellegrini che conduceva internamente come più gli si addice, il brasiliano riceveva e poteva guardare in 1 contro 1 McKennie. Senza particolari abilità di dribbling che diano valore al passaporto brasiliano, Wesley monta però una motorizzazione particolarmente ricercata nel calcio attuale. Le sue sterzate e le sue variazioni di velocità gli bastano a crearsi lo spazio necessario ad esplorare l'area di rigore, come farà con l'assist di sinistro per Dybala che, anticipando Bremer, manderà a lato.
Le sue accelerazioni, come i suoi sfoghi in profondità, lo rendono indispensabile in una squadra che, ancora oggi, ha poca elettricità offensiva, basse dosi di uno contro uno e la necessità, dunque, di associarsi per creare pericoli . È forse il motivo che spiega l'insistenza nell'utilizzo di un attaccante atipico, in particolare Dybala , nelle partite più complesse. Se non puoi dribblare, triangola , riporta un adagio. Ma raramente i vantaggi che cerca la Roma nel campo, per il tipo di costruzione, sono posizionali o relazionali. Girando molto a largo, sulle ampiezze, le superiorità che si generano sono qualitative , magari per un'abilità in uno contro uno come gli capitava spesso all'Atalanta, oppure dinamiche , come nel caso di una sovrapposizione, interna o esterna, come sta garantendo Mancini sulla destra. Intanto, per quell'aridità offensiva, il vento di Wesley pare l'unico in grado di rinfrescare un po' l'ambiente.


