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Roma, c’è un mercato sotto esame

Roma, c’è un mercato sotto esame

Ottobre non può essere il mese dei bilanci. Al massimo quello delle riflessioni, dopo 5 gare di campionato e due di coppa. E palesare qualche perplessità sul mercato non va presa come lesa maestà, scrive oggi Il Messaggero (S. Carina). Soprattutto se il primo ad avere dei dubbi, è stato Gasperini che, con garbo, il […]

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Ottobre non può essere il mese dei bilanci. Al massimo quello delle riflessioni, dopo 5 gare di campionato e due di coppa. E palesare qualche perplessità sul mercato non va presa come lesa maestà, scrive oggi Il Messaggero (S. Carina). Soprattutto se il primo ad avere dei dubbi, è stato Gasperini che, con garbo, il 1′ settembre si è presentato ai canali del club dicendo: “Avevamo ancora la voglia, e se vogliamo la necessità, di fare qualche operazione. A questo punto la società avrà modo di operare con più calma e con più successo nel prossimo mercato“.

Situazione ribadita pochi giorni fa che non trova d’accordo il ds Massara: “Il tecnico ha diverse soluzioni, l’organico è profondo”. Al netto delle diverse opinioni, quello che non appare confutabile è che la rosa alla voce nuovi arrivati non ha dato le risposte che ci si attendeva. Lo ribadiamo, siamo soltanto al 4 ottobre, ma è inutile nascondere che più di qualcosa, ad oggi, non quadra. Il problema evidente riguarda il centravanti. Puntare le proprie fiches su un attaccante di 20 anni, non di proprietà, reduce da un anno di quasi inattività, si sta confermando un azzardo. Soprattutto se l’altro che hai in rosa, Dovbyk, già sai dall’inizio che non rappresenta il 9 dei sogni (eufemismo) dell’allenatore.
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E allora il discorso scivola inevitabilmente sugli investimenti più onerosi effettuati. Due in particolare: 25 milioni per El Aynaoui (23+2) e altrettanti più 5 di bonus per Wesley. Calciatori giovani e di valore che tuttavia stanno facendo fatica ad inserirsi. L’ex Lens, ad esempio, oggi è la riserva di Koné. E allora la domanda vien da sé: anziché spenderli in quel ruolo, non si potevano dirottare per il centravanti o per la famosa ala mancina di piede destro e prendere in mediana un calciatore in prestito? A meno che il progetto originario non fosse vendere Koné, per completare poi con la sua cessione il mercato ed El Aynaoui doveva prenderne il posto. Scenario che il ds Massara non confermerebbe nemmeno sotto tortura. Ma c’è di più.

Senza volersi soffermare sul prestito secco di Tsimikas (deludente) e sul parametro zero Vasquez se un club investe 11,5 milioni per Ghilardi e il centrale non solo si vede passare davanti Hermoso, che non doveva nemmeno partire per il ritiro, ma il baby Ziolkowski e Celik, che qualcuno ha dimenticato essere un terzino, qualche domanda è inevitabile porsela. Ma se dopo 120 milioni spesi da Ghisolfi e 63 da Massara, per Gasp i due calciatori più di qualità della Roma sono Dybala e Pellegrini vuol dire che qualcosa non ha funzionato.

Fonte: Il Messaggero
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