AS ROMA NEWS – Un gol e poi il buio. È diventata un’abitudine che comincia a stancare: la Roma segna, ma si ferma lì. Come chi si siede a tavola, assaggia l’antipasto e poi salta tutto il resto del pasto. Contro Venezia, Empoli, Parma, Cagliari e Lecce è bastato. Ma contro le squadre vere, quelle che non si battono solo con l’ordine difensivo, la musica cambia. Perché se prendi gol — e negli scontri diretti può succedere — devi avere la forza di replicare. E questa Roma, semplicemente, non ce l’ha.
I numeri parlano chiaro: con 46 reti segnate, l’attacco giallorosso è il peggiore tra le prime nove in classifica. Una zavorra pesante nella corsa a qualcosa che somigli a un traguardo importante. E c’è un altro dato che dovrebbe far riflettere. Quando è stata l’ultima volta che un attaccante della Roma ha deciso un big match con un gol da tre punti?
Serve scavare a fondo: gennaio 2023, Dybala contro la Fiorentina (ammesso che si consideri una big). Altrimenti bisogna risalire al marzo 2022, Abraham nel derby. Lukaku? L’anno scorso segnò al Napoli, ma al 98’ e sul 2-0. Insomma, l’attacco giallorosso non solo è avaro, ma nei momenti che contano scompare del tutto.
E pensare che, tra gennaio scorso e l’estate passata, il club ha investito soprattutto lì davanti. Basti pensare ai soldi spesi per acquistare Baldanzi, Soulè e Dovbyk. Ma la fame di gol, quella vera, sembra ancora un miraggio.
Fonte: Il Messaggero
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