I sogni di un Olimpico stracolmo durano appena sei minuti, il tempo che l‘Inter ci impiega a decidere l’attesissimo match contro la Roma, indirizzato da una rete di Bonny, in campo come vice Thuram. Il centravanti parte sul filo di un fuorigioco decisamente rivedibile fatto dalla retroguardia romanista quasi all’altezza del centrocampo, e davanti a Svilar lo batte con un destro sul primo palo, facendogli passare la palla sotto al braccio.
Al pronti via, la sensazione è quella di una Roma un po’ confusa, complici i tanti cambi in difesa operati da Gasp vista l’assenza di Angelino: Ndicka gioca (male) da centrale destro, mentre Celik torna a fare il terzino, con Wesley dirottato a sinistra a duellare con Dumfries. Lo stravolgimento del reparto più collaudato ha tolto qualche certezza alla squadra.
Ma la differenza, a conti fatti, la fa ancora una volta l’attacco. Bonny castiga i giallorossi alla prima occasione da gol, Soulè, Dybala, Dovbyk e Ferguson non riescono a fare altrettanto nella ripresa, quando la Roma riesce finalmente a reagire allo svantaggio iniziale, costruendo diverse palle gol soprattutto nel primo quarto d’ora del secondo tempo. Un peccato, perchè il pareggio a un certo punto del match sembrava davvero nell’aria, e il punto sarebbe stato davvero prezioso, sia per il morale, sia per la classifica, garantendo alla Roma il primato in solitaria in classifica visto il ko del Napoli a Torino.
Gasperini sintetizza tutto nella conferenza stampa post partita, nella pancia dell’Olimpico: “La differenza l’ha fatta la capacità di tiro: ci è mancata la forza e la precisione al momento di concludere”. Un particolare non di poco conto, perchè il tema centravanti resta irrisolto: Dybala falso nove non convince, Dovbyk e Ferguson nemmeno.
La Roma però, nonostante il terzo kappaò stagionale (sempre per 0-1, sempre all’Olimpico), esce da questo scontro diretto rinforzata nelle convinzioni: l’Inter, pur essendo decisamente più forte come qualità della rosa, non ha dimostrato sul campo di essere così superiore alla Roma. “Certe sconfitte pesano più di certe vittorie, questa è una di quelle”, dirà Gasperini a fine partita, anche per tenere alto il morale della sua truppa.
Un messaggio preciso alla squadra, che esce sconfitta ma non ridimensionata. La Roma resta lì, a pari punti con le due grandi favorite al titolo. E domenica a Sassuolo servirà ripartire con lo stesso spirito del secondo tempo: quello di una squadra viva, solida e consapevole di potersela giocare con chiunque.
Giallorossi.net – Andrea Fiorini
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