Entra Abraham, esce Zaniolo. Entra Camara, esce Cristante. Ibanez per Smalling e poi esce Vina ed entra Dybala, che al primo pallone toccato spezza l’equilibrio e segna l’1-0. E’ la Roma che vorrebbe sempre Mourinho, quasi al completo, per essere competitivi su tutti i fronti.
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Dybala cambia volto alla Roma
In una gara giocata per 80 minuti in superiorità numerica, risulterà decisivo proprio l’ingresso dell’argentino visto che, nonostante la superiorità numerica, nel primo tempo del match con l’Helsinki, i giallorossi non sono riusciti a trovare spazi utili per rendersi pericolosi. Gli avversari, non certo irresistibili, si sono difesi con grande attenzione, con due linee molto basse e hanno tenuto il campo con una discreta personalità che non ha impedito a Zaniolo e Belotti di creare tante occasioni, senza però risultare precisi.
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Pellegrini torna a far sorridere
La sferzata dello Special One negli spogliatoi, come in altri precedenti, ha dato i suoi frutti. La squadra rientrata in campo ha subito messo a terra i dettami dell’allenatore e rimesso la chiesa al centro del villaggio dopo la sconfitta in Bulgaria contro il Ludogorets. Dybala, già alla quarta marcatura stagionale, ha fatto toccare alla Roma la 14esima partita consecutiva con gol in Europa League ed ha regalato, insieme a Pellegrini e a Belotti, i primi tre punti nella competizione. La bella serata dell’Olimpico ha anche riavvicinato il capitano giallorosso ai tifosi già critici dopo qualche incertezza di inizio stagione: bello il gol del raddoppio in una altrettanto bella azione in combinazione con Zaniolo, che in versione assist-man regala anche la palla per il 3-0 di Belotti.
Mourinho bacchetta Belotti
Nicolò non è ancora ai livelli di agosto, ma è generoso e per questo molto elogiato a fine partita anche da Mourinho: “Si può prendere delle responsabilità, uno contro uno con palla o senza”. Menzione finale per il gol del Gallo, al suo primo squillo in giallorosso e già beniamino dei tifosi. Ci pensa lo Special One però a fargli abbassare la cresta: “La gente di talento che abbiamo davanti, deve essere cattiva. Troppe opportunità senza segnare. Anche il Gallo ha già questa malattia, ha fatto qualche tacco che non è quello che deve fare. Deve fare gol con la schiena, con il culo, come vuole”.
Gspin