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Genoa-Roma, l’analisi tattica: giallorossi dominanti e vincenti grazie ad una transizione spettacolare

Genoa-Roma, l’analisi tattica: giallorossi dominanti e vincenti grazie ad una transizione spettacolare

GENOA ROMA ANALISI TATTICA – Roma dominante, convincente, applicata ma serve una transizione spettacolare e una perla di Felix per tornare da Marassi con i 3 punti per i giallorossi di Mourinho. Operato il controsorpasso a Juventus, Fiorentina e Lazio issandosi nuovamente al quinto posto a 3 lunghezze dalla ritrovata Atalanta, sempre più antagonista principale […]

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GENOA ROMA ANALISI TATTICA – Roma dominante, convincente, applicata ma serve una transizione spettacolare e una perla di Felix per tornare da Marassi con i 3 punti per i giallorossi di Mourinho. Operato il controsorpasso a Juventus, Fiorentina e Lazio issandosi nuovamente al quinto posto a 3 lunghezze dalla ritrovata Atalanta, sempre più antagonista principale all’ultimo posto Champions rimasto disponibile. 

Moduli e sviluppi di gioco

Con il suo primo 3-5-2 stagionale, Mourinho comincia a definire sempre più la svolta verso una difesa a 3 centrali con Kumbulla che imposta centralmente, Mancini e Ibanez braccetti. Karsdorp a destra e l’accomodamento di El Shaarawy come quinto di sinistra. In mezzo c’è finalmente densità vicino a Veretout davanti alla difesa con Pellegrini mezzala di destra, Mkhitaryan dalla gara sontuosa che di abbassa a mezzala di sinistra e davanti due punte di ruolo come Abraham e Shomurodov. Shevchenko disegna un 5-3-2 molto compatto centralmente con Biraschi, Masiello e Vasquez davanti a Sirigu e con Cambiaso e Sabelli quinti difensivi. In mezzo Rovella giostra centralmente dettando i tempi, con Badelj e Sturaro ai lati a supporto di Pandev di raccordo ed Ekuban.

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Primo tempo di predominio senza pungere

Con moduli speculari per entrambe, sono inevitabilmente come prassi i duelli individuali e la capacità di una catena di prevalere sull’altra a determinare sviluppi di gioco. Un avvio giallorosso subito autoritario con la Roma che parte forte scalando in avanti, muove palla a due tocchi con la spinta puntuale e ficcante di Karsdorp a destra ed El Shaarawy a sinistra che da ampiezza finendo sempre più dentro al campo. Le due mezzali giallorosse sono di raccordo, mentre Veretout si abbassa per avviare il primo palleggio quando non è Kumbulla se il Genoa attende in mezzo. La Roma entra bene coi traccianti dentro al campo, col palleggio i giallorossi si preparano la profondità per le 2 punte che però attaccano sempre e insieme la profondità giocando sempre molto vicine agevolano il 3 contro 2 coi centrali rossoblu diventando prevedibili. Pellegrini e Mkhitaryan si alternano nell’occupare lo spazio che si crea dalle due punte che allungano i centrali avversari, anche perché il Genoa in fase di non possesso si abbassa subito a differenza della Roma che tiene sempre una linea alta. Il primo tempo scivola via con la Roma che ha supremazia territoriale e possesso palla e con l’indice di pericolosità pesantemente condizionato da due errori marchiani di Shomurodov, ma lo 0 a 0 non si schioda dal tabellino della cronaca.

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Ripresa con la Roma che serra i ritmi

Si riparte con gli stessi 22, con Shomurodov che prosegue subito dove aveva concluso il primo tempo così come la Roma aumenta la produzione di cross dall’esterno soprattutto con Karsdorp. La Roma rientra bene con azioni avvolgenti e recupero immediato di palla in mezzo come da caratteristiche, col Genoa che fatica ad uscire. Shevchenko corre ai ripari inserendo Hernani per Pandev, passando ad un 5-3-1-1, e con uno in più in mezzo i giallorossi trovano ancora meno spazi. Dopo 70 minuti inesistenti in termini offensivi il Genoa trova la prima e unica occasione, ma clamorosa, della sua gara di contenimento. Sarà l’unico sussulto dei rossoblu, perché poco dopo fa il suo ingresso Felix Afena che rileva un poco brillante Shomurodov e da un recupero palla basso riparte una transizione spettacolare. Un gioco sugli appoggi che innesca Mkhitaryan che apre in due il Genoa che si era alzato momentaneamente, l’armeno ritrovato assiste Felix e in 7 secondi dalla riconquista la Roma attraversa tutto il campo e trova il gol in un momento non semplice ponendo rimedio allo stallo preoccupante. Lo svantaggio suggerisce a Shevchenko Ghiglione e Bianchi per Sabelli e Biraschi, virando verso il 4-3-3, mentre Kumbulla alza bandiera bianca facendo fare nuovamente capolino (chissà per quanto) al recuperato Smalling, giocatore determinante per le sorti difensive giallorosse. Buksa e Gaidames, due mezzali assaltatrici, per Sturaro e Badelj, mentre Mourinho perde anche Pellegrini (entra Bove), ma ormai la Roma era già tornata Felix col suggello finale che corona una prestazione confortante.

Maurizio Rafaiani

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