La scadenza del 30 giugno incombe come una spada di Damocle sulla Roma, che ora annaspa davanti al suo colpevole ritardo. Il tempo stringe e i 15 milioni di plusvalenze necessari per rispettare il Settlement Agreement UEFA sono ancora lontani. A Trigoria lo sanno bene: senza cessioni in tempi stretti, si rischia di sacrificare un titolare. Ecco perché il club ha avviato una corsa contro il tempo, con le prime pedine già pronte a muoversi.
Un piccolo passo è arrivato dal Boca Juniors, che ha deciso di affondare il colpo per Leandro Paredes. L’accordo economico con il centrocampista è stato raggiunto e ora si attende solo il pagamento della clausola da 3,5 milioni per ufficializzare l’addio. Un’operazione che consentirebbe alla Roma di registrare una plusvalenza contenuta, circa 2 milioni di euro, ma comunque utile per sbloccare la prima voce in entrata.
Molto più complicata, invece, la situazione legata ad Angeliño. L’esterno spagnolo è stato offerto in giro per l’Europa ma per ora senza successo. L’Atletico Madrid ha preferito virare su Ruggeri, mentre gli interessamenti di Sunderland, Bournemouth e Crystal Palace non hanno scaldato il giocatore, che considera la Premier solo a certe condizioni. In Arabia, l’Al Nassr di Cristiano Ronaldo ha chiesto informazioni, ma Angeliño continua a chiedere 10 milioni di stipendio, come fatto con l’Al Hilal.
Se nessuna delle piste si sbloccherà, la Roma dovrà guardare più in alto. E l’indiziato numero uno per una cessione eccellente è Evan Ndicka. Il difensore ha già detto no al Marsiglia, ma la Premier League lo chiama: il giocatore è tentato dal Manchester United, che sembra interessato, ma anche Arsenal e Newcastle hanno manifestato interesse. Il prezzo fissato si aggira sui 35 milioni, cifra che garantirebbe una plusvalenza piena, essendo arrivato a parametro zero.
Fonti: Il Messaggero / Gazzetta dello Sport / Leggo
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