La Roma del futuro si gioca non soltanto sul campo, ma anche nei conti. Claudio Ranieri, senior advisor giallorosso, lo ha ribadito con chiarezza: senza Champions League, il club potrebbe essere costretto a due cessioni eccellenti entro giugno 2026. Una necessità dettata dal Fair Play Finanziario e dai vincoli UEFA, che non perdonano sforamenti.
Il ragionamento è semplice quanto crudele: se i proventi della Serie A e dell’Europa League non dovessero bastare, serviranno sacrifici sul mercato. I nomi più “spendibili” sono già stati individuati: Manu Koné, Mile Svilar, Evan Ndicka e Matías Soulé. Quattro profili che hanno mercato internazionale e garantirebbero plusvalenze importanti in caso di addio.
Ranieri ha spiegato che la scelta di puntare su Gian Piero Gasperini va letta anche in questa chiave: il tecnico è abituato a valorizzare i giocatori, facendo crescere il loro valore sul mercato. Una strategia che consente alla società di avere margini di manovra, ma che non cancella il rischio di dover privarsi di qualche talento se l’obiettivo Champions dovesse sfumare.
C’è poi il capitolo rinnovi, con Dybala e Pellegrini in scadenza nel 2026. Per entrambi servirà un rinnovo “proporzionato” alle regole UEFA e a quanto sapranno dare in campo. Nel caso della Joya c’è fiducia, mentre per Pellegrini il futuro sembra più incerto e un addio non è da escludere.
In sintesi, la Roma viaggia su un filo sottile: per evitare sacrifici dolorosi servirà la qualificazione in Champions. Altrimenti, due cessioni eccellenti diventeranno una realtà inevitabile.
Fonte: Corriere della Sera
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