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Rosella Sensi: “Contenta della scelta di Souloukou, è tosta. Mourinho con papà? Mi sarei divertita”

Rosella Sensi: “Contenta della scelta di Souloukou, è tosta. Mourinho con papà? Mi sarei divertita”

CENTRO SUONO SPORT – Intervenuta ai microfoni dell’emittente radiofonica, durante il programma “Te la do io Tokyo”, l’ex presidentessa della Roma Rosella Sensi ha parlato della nuova CEO della Roma Lina Souloukou . Le sue dichiarazioni:
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CENTRO SUONO SPORT - Intervenuta ai microfoni dell'emittente radiofonica, durante il programma "Te la do io Tokyo", l'ex presidentessa della Roma Rosella Sensi ha parlato della nuova CEO della Roma Lina Souloukou . Le sue dichiarazioni: Lina Souloukou nuovo CEO dell’AS Roma.  “Sono molto, molto contenta. Quando ci sono figure apicali importanti al femminile le seguo sempre con interesse. E’ una tosta, è difficile quando sei in un mondo così, prettamente maschile, affermarti. Quando poi rivesti un ruolo così importante il merito non è indifferente. L’ho seguita, anche perché lei ha seguito anche il calcio femminile, io mi sono occupata di calcio femminile dopo l’esperienza della Roma e lei è una determinata, tosta. Non la conosco personalmente però sono contenta perché penso che abbia le capacità giuste di affrontare determinate tematiche importanti. La Roma poi è all’avanguardia, noi prima e adesso i Friedkin, con le donne in ruoli così importanti. C’è stata anche Flora Viola e, ripeto, la Roma è all’avanguardia”. Qual è il ruolo più difficile all’interno dell’AS Roma? “Io credo che sia difficile quando non scegli dei professionisti in grado di saper fare il loro lavoro, perché nel calcio devi avere esperienza, capacità di gestire, come amministratore delegato e come presidente, ma devi sicuramente essere affiancato da  un team che ti solleva da alcune responsabilità, altrimenti diventa complicatissimo. Devi saper gestire e collegare una serie di tematiche che possono riguardare la società o lo sport, perché un amministratore delegato non può essere scollegato dalla parte sportiva. Quindi si devono risolvere una serie di problemi che riguardano il campo e tutto il resto della settimana, è diversificato come compito”. Quanto è difficile, per chi non conosce Roma come città, arrivare e mediare subito per lo stadio? “Forse è meglio perché uno è scevro da una serie di comunicazioni e opinioni che vengono espresse nel tempo. Lo stesso Viola provò a fare lo stadio quindi non è una cosa che dura da un giorno”. Anche lei ha provato a fare lo stadio. Quali difficoltà ha incontrato? “Ovviamente ci sono diverse problematiche quando si presenta il progetto di un nuovo stadio, ambiente, viabilità, edificabilità, localizzazione… e bisogna interagire con diverse persone competenti, a cominciare dal sindaco. Non è facile, perché Roma non è una città facile, ma non impossibile. Noi siamo arrivati alla presentazione di un progetto che sarebbe stato meritatamente intitolato a mio padre, con un presidente di Regione e con il Sindaco. L’iter era stato portato avanti, poi noi abbiamo ceduto e chi è arrivato dopo di noi non ha raccolto quel tipo di progetto e ha preferito farlo da un’altra parte. Il Sindaco era Alemanno e il presidente della Regione era Marrazzo”. Come sarebbe stato un rapporto tra Franco Sensi e José Mourinho? “Io mi sarei divertita tantissimo, perché come tutte le grandi personalità, mio padre ne aveva da vendere e credo che il mister non sia da meno, sarebbe stato un bell’incontro di persone, di intelligenze. Papà ha comunque sempre rispettato gli allenatori. Papà con un solo allenatore era rimasto molto deluso a fine periodo, quando Bianchi gli disse che voleva vendere Francesco Totti ed è stato l’unico allenatore che lo ha un po’ innervosito più degli altri. Gli altri li ha sempre rispettati, dicendo loro sempre quello che pensava. Lui non si è mai permesso di fare una formazione, ad esempio. Io penso che gli avrebbe voluto tanto bene, anche andando via magari nel tempo. Il Circo Massimo? Un’esperienza unica, speriamo si possa ripetere nel tempo ma finora è stata irripetibile”.

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