Josè Mourinho, come Gasperino er carbonaro, alla fine si risveglia felice, come in un sogno: la sua Roma ha strappato un punto allo Stadium e si ritrova prima in classifica. Ma i giallorossi sono stati dominati in modo totale e imbarazzante per tutt…
Josè Mourinho, come Gasperino er carbonaro, alla fine si risveglia felice, come in un sogno: la sua Roma ha strappato un punto allo Stadium e si ritrova prima in classifica. Ma i giallorossi sono stati dominati in modo totale e imbarazzante per tutto il primo tempo, è andata sotto per una punizione di Vlahovic dopo due soli minuti e hanno rischiato l’imbarcata. La punizione del vantaggio al 2’ è molto più che un episodio. La palla la perde Spinazzola con un passaggio sbadato in orizzontale. Miretti e Locatelli sono pronti a zomparci sopra con la bava alla bocca. Matic è in ritardo e abbatte Cuadrado. Vlahovic, che in un tempo a Marassi aveva toccato trepalloni, si è portato avanti col lavoro: dopo 2’, un gol. Non è stato un episodio. Il vantaggio lo ha creato la differente temperatura del cuore con cui hanno messo piede in campo le due formazioni. Famelica la Juve , leggera, supponente o forse solamente spaventata la Roma. La Roma paga terribilmente l’assenza di Zaniolo , ma anche quella di Wijnaldum , mediano più dinamico e verticale di Cristante e Matic, gemelli per staticità e vocazione all’interdizione. L’infortunio di Zaniolo ha riportato sulla trequarti Pellegrini . E allora chi rialza la palla? Chi ha la gamba per strappare inavanti? Ci sarebbe Spinazzola , ma purtroppo per Mou, incappa in una serataccia davanti al c.t. Mancini. Ma, da che calcio è calcio, si sa: gli dei guardano male chi domina e spreca. E si sa un’altra cosa: Mou è uno duro a morire. Lo dimostrò in mododefinivo quella notte del 2010 al Nou Camp. Il portoghese immette la corsa pimpante di El Shaarawy e Zalewski e soprattutto stende la Roma a 4: 4-2- 3-1. Crescono Ibanez e Matic. La forbice comincia a chiudersi, ancheperché laJuve rallentaearretra, un po’ per stanchezza e un po’ per scelta . E anche perché i cambi di Allegri, vedi Zakaria, non lo aiutano. La forbice, incredibilmente, si chiude al 24’: corner di Pellegrini, assist in rovesciata di Dybala (ecco l’unghiata dell’ex),testa di Abraham . E’ l’1-1 definitivo.
(gasport)